Avv. Fulvio Graziotto
L'abuso del diritto va valutato dal giudice di merito che può basarsi anche su presunzioni
In una complessa vicenda societaria, in occasione della sottoscrizione di un contratto preliminare di cessione di partecipazioni sociali, veniva stipulato un patto di non concorrenza.
La transazione vedeva poi coinvolte altre società riconducibili allo stesso soggetto di riferimento, configurando l'operazione con società estere.
Così facendo, il corrispettivo pattuito per il patto di non concorrenza non veniva assoggettato ad IVA tra soggetti passivi italiani, ma attraverso il meccanismo di reverse charge non veniva applicata l'imposta da parte del percipiente italiano.
L'Agenzia delle Entrate riprendeva a tassazione un maggior imponibile di 16,5 milioni di euro, e notificava avviso di accertamento di rettifica parziale per oltre tre milioni di euro di imposta
La Commissione Tributaria Provinciale rigettava il ricorso della contribuente, ma in appello la Commissione Tributaria Regionale riformava la decisione e annullava l'atto impositivo, negando che la ricostruzione dei fatti operata dall'Ufficio avesse i crismi della prova indiziaria grave, precisa e concordante.
L'agenzia delle Entrate ricorre per la cassazione della sentenza di appello, e la Suprema Corte accoglie il ricorso, rinviando ad altra sezione della Commissione Tributaria Regionale per un nuovo esame.
La Cassazione ritorna sul procedimento che il giudice deve seguire riguardo alla prova per presunzioni, che si articola in due momenti: dapprima il giudice deve valutare ogni singolo elemento indiziario, e scartare quelli non rilevanti, cioè quelli privi dei caratteri di precisione e gravità.
Solo successivamente, con un secondo passaggio logico, il giudice deve procedere a una valutazione complessiva di tutti gli elementi presuntivi così isolati, e accertare se siano concordanti tra di loro, e accertare se la loro combinazione sia idonea a fornire quella prova presuntiva che non sarebbe raggiungibile con certezza considerando i singoli elementi.
La Corte, pur affrontando una questione riguardante la pretesa tributaria in tema di IVA, ha richiamato l'art. 37 del D.P.R. 600/1973 che riguarda però l'accertamento in materia di impooste sui redditi, il cui terzo comma recita: «In sede di rettifica o di accertamento d'ufficio sono imputati al contribuente i redditi di cui appaiono titolari altri soggetti quando sia dimostrato, anche sulla base di presunzioni gravi, precise e concordanti, che egli ne è l'effettivo possessore per interposta persona».
La Cassazione fonda, probabilmente, il suo ragionamento su un principio analogo a quello del nuovo art. 10-bis introdotto (a seguito dell'abrogazione dell'art 37-bis del D.P.R. n. 600/1973 che disciplinava le operazioni elusive) nello Statuto del contribuente (LEGGE 27 luglio 2000, n. 212), il quale recita: «Configurano abuso del diritto una o più operazioni prive di sostanza economica che, pur nel rispetto formale delle norme fiscali, realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti. Tali operazioni non sono opponibili all'amministrazione finanziaria, che ne disconosce i vantaggi determinando i tributi sulla base delle norme e dei principi elusi e tenuto conto di quanto versato dal contribuente per effetto di dette operazioni».
Parole chiave: abuso del diritto - prove - presunzioni - procedimento logico
Studio Graziotto
Codice civile
Vigente al: 3-7-2016
CAPO IV Delle presunzioni
Art. 2727 - Nozione
Le presunzioni sono le conseguenze che la legge o il giudice trae da un fatto noto per risalire a un fatto ignorato.
Art. 2728 - Prova contro le presunzioni legali
Le presunzioni legali dispensano da qualunque prova coloro a favore dei quali esse sono stabilite.
Contro le presunzioni sul fondamento delle quali la legge dichiara nulli certi atti o non ammette l'azione in giudizio non può essere data prova contraria, salvo che questa sia consentita dalla legge stessa.
Art. 2729 - Presunzioni semplici
Le presunzioni non stabilite dalla legge sono lasciate alla prudenza del giudice, il quale non deve ammettere che presunzioni gravi, precise e concordanti.
Le presunzioni non si possono ammettere nei casi in cui la legge esclude la prova per testimoni..